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IL LAGO Banana Yoshimoto | Recensione

venerdì 26 giugno 2015


Titolo: Il lago
Autore: Banana Yoshimoto
Anno: 2005
Editore: Feltrinelli
Pagine: 140
Prezzo: 13,00€

Trama
Chihiro ha perso da poco la madre e vive a Tokyo, lontano dalla piccola provincia d'infanzia che la lega a brutti ricordi. Qui conosce Nakajima, un ragazzo molto strano che studia genetica. Nakajima è tormentato dal suo passato e chiede a Chihiro di accompagnarlo a far visita a due suoi amici che abitano vicino a un lago.

"Nella vita ci sono sempre degli aspetti positivi. Diventano più evidenti quando succede qualcosa di brutto: è triste, ma è così"

Recensione
La storia è fatta di ricordi: ogni evento presente scaturisce un ricordo del passato, ma non uno qualsiasi, un evento importante che ha segnato in qualche modo i personaggi. In questo modo possiamo capire a fondo come sono fatti i personaggi e perché ragionino in un certo modo. Soprattutto per quanto riguarda Nakajima, un ragazzo dal carattere oscuro e molto strano, un personaggio a metà fra il mondo reale e uno non definito. Chihiro stessa ha paura che quest'altro mondo lo inghiottisca, perché il passato di Nakajima è molto inquietante. La caratterista del libro è quella di mischiare eventi oscuri a riflessioni sulla vita e sull'amore. Questo sentimento non è trattato in maniera "classica", non si parla quasi mai di attrazione, è un amore fuori dagli schemi. Viene data più importanza ai sentimenti e alle sensazioni che si provano assieme a un'altra persona. Una delle cose che amo di questa scrittrice è che mi fa riflettere, mi da diversi spunti su cui pensare e mi mostra le cose da un punto di vista diverso. Oltre ai tipici temi che tratta la Yoshimoto, ovvero morte, fantasmi e amore, in questo libro c'è anche una velata critica alla società giapponese. Soprattutto sulla famiglia: le personalità, le azioni, le scelte dei genitori si riflettono sempre sulla vita dei figli, possono permettere loro di capire come vivere o possono annientarli. Chihiro e Nakajima sono 2 chiari esempi, anche se totalmente opposti. 
Fra tutti i romanzi della Yoshimoto, questo è quello che più mi ha colpito, una storia fra poesia e inquietudine. A differenza di altri però, non sono riuscita a leggerlo in maniera tranquilla, mi sono sentita più volte turbata e "appesantita", la leggerezza con cui parla di temi forti qui è un po' mancata. La storia legata al lago e ai due amici di Nakajima non mi ha convinta molto e alcune riflessioni non le condivido. Lo consiglio assolutamente a chi ama l'autrice, perché racchiude tutto il suo mondo ed è un chiaro esempio del suo stile, o a chi è alla ricerca di un breve racconto ricco di riflessioni sulla vita.

"La gente ci teme perché siamo diversi. E anche noi abbiamo paura della gente. Ma viviamo, come tutti. Abitiamo qui. Siamo particolari ma viviamo, giorno dopo giorno"

Voto 

PRESAGIO TRISTE Banana Yoshimoto | Recensione

domenica 21 giugno 2015


Titolo: Presagio triste
Autore: Banana Yoshimoto
Anno: 1988
Editore: Feltrinelli
Pagine: 127
Prezzo: 7,00€

Trama
Yayoi fa parte di una normalissima famiglia, con due genitori e un fratello minore, ma qualcosa la turba profondamente. Per questo decide di "scappare" di casa andando a vivere dalla zia Yukino, un'insegnate di musica all'apparenza impeccabile ma che nella vita privata è una donna molto triste e disordinata. In questo luogo caotico, Yayoi riscopre qualcosa del suo passato che era andata perso, ma un giorno Yukino scompare. Yayaoi andrà quindi alla ricerca della zia assieme al fratello per cui prova un affetto da sempre particolare.

"Quando vedono troppe cose, gli esseri umani diventano stranamente tristi"

Recensione
Ho cominciato a leggere questo libro senza sapere niente né della trama né dei temi, ma mi aspettavo una storia triste, caratterizzata da morte e nostalgia. Così è stato. La trama è semplice ma profonda, fatta di ricordi del passato con uno sguardo speranzoso verso il futuro. Yayoi è apparentemente una ragazza qualunque, ma qualcosa la turba, qualcosa che neanche lei sa spiegare, ha semplicemente dei presentimenti e delle sensazioni un po' oscure, quasi paranormali. A questa ragazza si affianca la zia, una donna dalla sensibilità e dal fascino particolari. Fuori è un'insegnate modello, impeccabile e super amata dagli studenti, a casa è svogliata, sempre in pigiama in un continuo disordine. Anche lei sembra turbata da qualcosa ed è forse per questo che Yayoi si rifugia da lei. All'inizio non capivo dove volesse "andare a parare" la storia, non capivo che tipo di storia avessi davanti. Solo verso la fine sono riuscita a collegare i vari frammenti della storia, ma è stata una "scoperta" molto piacevole, che mi ha fatto chiudere il libro con soddisfazione e un sorriso sulle labbra. I temi sono i tipici della Yoshimoto: morte, nostalgia e amore. Amore fra genitori e figli, fra fratelli e sorelle e fra uomo e donna. Questa visione dell'amore nella sua totalità è trattata in maniera molto profonda ma soprattutto consapevole. Una delle qualità che adoro dello stile dell'autrice è quella di trattare l'amore mai in maniera leggera o frivola, senza risultare però pesante o ridondante. Le storie d'amore non sono mai semplici, ci sono sempre degli ostacoli che sembrano insormontabili ma non manca mai la speranza. Lo stile è molto scorrevole e raffinato, apprezzo molto la delicatezza con cui affronta temi difficili e pesanti come la morte. Nel complesso, una piacevole lettura poco impegnativa.

Voto 




IL POZZO DELL'ASCENSIONE Brandon Sanderson | Recensione

venerdì 19 giugno 2015


Titolo: Mistborn. Il pozzo dell'Ascensione
Autore: Brandon Sanderson
Anno: 2007
Editore: Fanucci
Pagine: 809
Prezzo: 9,99€ (ebook)

"Il pozzo dell'Ascensione" è il secondo libro della trilogia Mistborn, se non avete letto il primo libro forse questa recensione potrebbe contenere degli spoiler. In ogni caso, qui trovate la mia recensione del primo libro che vi consiglio vivamente. 

Trama
La storia è ambientata un anno dopo la caduta del Lord Reggente, l'Ultimo Impero si è diviso e le Dominazioni sono reclamate dei tiranni. Luthadel, la capitale del Lord Reggente, è ora governata dal giovane Elend Venture che cerca di creare un governo giusto dando voce anche agli skaa. Vin è sempre più potente e protegge il suo amato Elend. Gli altri membri della banda di Kelsier affiancano Elend nel suo operato, tuttavia alle porte della città ci sono eserciti nemici che minacciano il precario governo Venture. Oltre a questo, le nebbie stando cambiando, si affacciano anche durante il giorno e uccidono le persone. Fra intrighi, tradimenti, dilemmi morali e scontri mozzafiato, Vin e gli altri dovranno fronteggiare nemici agguerriti e minacce sovrannaturali, per scoprire cosa accadde al Pozzo dell’Ascensione all’uomo che divenne il lord Reggente... ma la verità potrebbe rivelarsi più sconcertante di quanto potessero immaginare.

"Faremo quello che Kelsier ci ha insegnato, Vin. Sopravvivremo"

La mia recensione
Una storia molto avvincente, piena di azione, misteri e tanti colpi di scena! Come nel primo libro, all'inizio la storia è un po' lenta, probabilmente perché la parte politica è predominante,  ma è un continuo crescere di azione e di mistero. Ci sono tante cose rimaste in sospeso dopo la caduta del Lord Reggente: cosa accadde al pozzo dell'Ascensione? Cos'è il Baratro? Questo secondo libro è molto più intrigante, soprattutto dalla metà in poi mi ha tenuta incollata alla lettura. La storia è molto originale e mai scontata, così come i suoi personaggi che adoro! Oltre ad amare Vin, Elend e Sazed, sono riuscita ad affezionarmi anche a Zane, un personaggio molto ambiguo ma dal passato difficile e OreSeur, una creatura delle nebbie su cui si sa veramente poco. La narrazione avviene da molti punti di vista, di quasi tutti i personaggi, ma questo non rende la storia confusionale, anzi, la rende più autentica e permette di apprendere meglio quello che sta succedendo. Una cosa che apprezzo molto di questa serie è l'alternanza fra scene d'azione e parti riflessive: tutti i personaggi si interrogano su ciò che è giusto o sbagliato, mettono in discussione se stessi e le loro azioni. Ci sono delle riflessioni e delle metafore veramente bellissime, sia sulla vita che sull'amore, non banali o sdolcinate. Il finale mi ha lasciato con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, cosa che raramente mi succede. Lo stile di Brandon Sanderson è veramente accurato, ti fa credere che l'Ultimo Impero esista davvero, così come l'allomanzia e le varie creature sovrannaturali. Continuo a sostenere che questa serie fantasy sia una delle più belle in assoluto.

"Ma la vita non dev'essere così. Non devi trascorrere i tuoi anni nella sfiducia, rimanendo nelle ombre e tenendoti in disparte"

Voto 

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