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LA BATTAGLIA DEI PUGNALI Marie Lu | Recensione

sabato 23 aprile 2016


Titolo: La battaglia dei pugnali
Autore: Marie Lu
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo: € 9,90

Trama
Kenettra è stata messa in ginocchia da una terribile malattia che ha decimato la popolazione e reso imperfetti i sopravvissuti marchiandoli e/o alterando il loro colore di capelli. Adelina è una fra questi: i suoi capelli sono diventati argento e al posto di un occhio si ritrova una brutta cicatrice. Il padre la tratta come una disgrazia e la maltratta perché le creature imperfette come lei portano sfortuna e hanno poteri demoniaci. Alcuni, infatti, hanno sviluppato dei particolari poteri magici e vengono chiamati "giovani èlite". L'inquisizione è alla ricerca di questi ragazzi perché li reputa pericolosi e quindi devono essere eliminati. Adelina scopre di avere anche lei un potere particolare ed entra a far parte delle "giovani èlite" per fronteggiare l'inquisizione e trovare giustizia per le persone definite imperfette.

La mia opinione
Volevo leggere questo libro da tantissimo tempo perché ho amato la precedente trilogia scritta dalla stessa autrice e nutrivo grandi aspettative. Purtroppo sono stata un po' delusa. Ho fatto fatica all'inizio a entrare nella storia e l'intera lettura, per me, è stata un susseguirsi di alti e bassi. C'erano momenti in cui ero catturata e altri in cui mi annoiavo o mi dicevo "perché? che senso ha?". Penso che non ci sia un giusto equilibrio fra le parti, alcune cose, per me poco importanti, sono state sviluppate nei minimi dettagli, mentre altre lasciate un po' al caso. Il mondo creato dall'autrice ci viene presentato poco alla volta e in maniera un po' spiccia: non sappiamo molto delle ambientazioni, delle nuove creature, delle tradizioni. Sappiamo solo di questo odio ingiustificato verso le creature imperfette e ogni tanto viene fatto cenno alle balire, alle 3 lune e così via. E' un peccato, perché la cosa che più amo nei fantasy è proprio leggere di un nuovo mondo, scoprire come è nato, chi lo abita, che aspetto abbia. La storia in generale penso sia molto accattivante, con una protagonista fuori dagli schemi sia fisicamente che, soprattutto, caratterialmente. Adelina è tutt'altro che una eroina, è una ragazza che ha subito per tutta la sua vita le cattiverie del padre e gli insulti della gente e, invece di andare avanti e rifarsi una vita, invece di dimostrare che non è il mostro che tutti credono, è piena di odio e di vendetta, non si comporta diversamene da suo padre. E' una ragazza con un dono potente che non riesce a usarlo per la giusta causa perché le tenebre del suo passato continuano a opprimerla e farla sprofondare nel baratro. Adelina è forse il personaggio meglio sviluppato della storia, quella dal carattere più definito anche se a volte imprevedibile. Ma anche i personaggi "secondari" sono ben costruiti e altrettanto interessanti, anche se sviluppati un po' meno. Mi sarebbe piaciuto sapere molto di più di Enzo e Raffaele, i miei due personaggi preferiti di questa storia, ma anche di Violetta, la sorella di Adelina, che all'inizio sembra insignificante ma che invece ha un ruolo decisivo nella storia. Mi è piaciuto molto che la storia fosse raccontata dal punto di vista di Adelina in prima persona e che ci fossero poi, ogni tanto, altri punti di vista raccontati però in terza persona. Tuttavia sono molto brevi e poco sviluppati, attraverso questi altri punti di vista non conosciamo realmente meglio gli altri personaggi ed è un peccato. Odio inoltre come si sia concluso questo primo volume, mi ha fatto soffrire tanto ma spero vivamente in un seguito migliore, perché sì, vorrei dare un'altra opportunità a questa serie, dal momento che il prologo mi ha incuriosita tanto.

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Virtual hugs,
Doni

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