Questa settimana ho finalmente recuperato un anime che mi incuriosiva parecchio: Made in Abyss. Mi sono divorata i 13 episodi della serie in pochi giorni e da allora non faccio che pensarci perché questo anime mi ha conquistata! E siccome sono rimasta folgorata dalla storia, disegni e animazioni, vorrei parlarvene qua.
Made in Abyss è un manga di Akihito Tsukishi, attualmente in corso in Giappone, da cui hanno tratto la serie animata con lo stesso nome che si compone di 13 episodi (li trovati tutti sottotitolati su VVVVID). La storia è ambientata su un'isola al cui centro c'è una voragine che si estende verso il centro della Terra e di cui si ignora la profondità. La gente che abita in questo luogo si cala nella voragine per esplorare e raccogliere i cimeli di antiche generazioni ma c'è un grosso problema: più si scende e peggiori sono i sintomi di risalita. Si va dalle vertigini, vomito, emorragie fino alla morte, per questo l'abisso è ancora un luogo inesplorato. Riko è una ragazzina che mira a diventare fischietto bianco, la carica di esploratore più alta, per raggiungere la madre, una vera leggenda nel settore. Un giorno dall'abisso risale il fischietto della madre e una lettera per la figlia: "in fondo all'abisso, aspetto". Riko partirà quindi per un viaggio senza ritorno assieme al suo amico Reg, un robot che ha perso la memoria.
La storia mi è sembrata fin da subito molto originale e ho apprezzato molto il lato fantasy dell'abisso. In questa voragine infatti ci sono piante e animali inediti, alcuni molto carini altri temibili. L'avventura di Riko e Reg è a tratti simpatica, divertente ma anche tragica. C'è un forte contrasto fra l'età dei protagonisti, praticamente dei bambini, e le tematiche e le sfide che vengono affrontate. La storia è dura, quasi violenta, e non vengono posti filtri. Ci sono molti momenti di tensione, tristezza, angoscia e non nascondo che mi sono ritrovata a piangere molto verso la fine. Un anime toccante che parla di amicizia ma anche dell'ambizione umana: quante persone sono morte pur di scoprire cosa ci fosse in fondo all'abisso pur di scoprire dei cimelio di alto valore, a costo di sacrificare non solo la loro vita ma anche quella di altre persone, di bambini. Si parla molto anche di umanità, vita e morte, verso la fine vengono sollevate delle questioni molto delicate che non pensavo di ritrovare in questa storia. I personaggi mi sono piaciuti molto perché ben caratterizzati e il viaggio che affronteranno non è solo fisico ma anche di crescita e formazione. L'unica cosa che forse non mi convince del tutto è l'umanità del robot Reg. Essendo una macchina dovrebbe essere incapace di provare emozioni eppure l'ho trovato il personaggio più sensibile della storia e non sempre questo mi ha convinta.
Doni 💭🌸
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