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Cosa ho letto ad aprile | WRAP UP

domenica 10 maggio 2020


Ad aprile ho letto decisamente più del mio solito, grazie anche alla maratona di lettura Reading Rush, ma non sono rimasta soddisfatta da tutte le letture affrontate.


Villain, Shuichi Yoshida
Una ragazza viene ritrovata strangolata nel valico di Mitsuse, un luogo impervio e inquietante. La sera prima doveva incontrarsi con il suo ragazzo che risulta però scomparso da giorni. Chi l'avrà uccisa? In realtà così tanti dubbi, alla fin fine, non ce ne sono nel romanzo e questo un po' mi è dispiaciuto perché manca la componente che ti spinge a ricercare il colpevole. Sono però rimasta colpita dalla durezza dell'autore nel voler raccontare un lato più oscuro dell'uomo e della società giapponese. Come in Parade c'è infatti una forte critica sociale che porta a riflettere molto sui rapporti fra le persone e che cosa sia giusto o sbagliato. Decisamente non il thriller che mi aspettavo.
★★★



Corpi al sole, Agatha Christie
Poirot si trova in vacanza ma non sembra poter esserci pace per lui. Nell'isola in cui soggiorna viene infatti ritrovata morta l'attrice Arlena Marshall, famosa sia per la sua bellezza che per creare scompiglio fra gli uomini. Toccherà all'investigatore risolvere il caso. Il film tratto da questo romanzo è uno dei miei preferiti per i colpi di scena finali e la risoluzione del crimine. Ancora una volta Agatha Christie si rivela molto abile nel mescolare le carte e seminare piccoli indizi qua e là. Devo ammettere che questa è una delle storie che più mi hanno "formata" come osservatrice sia nella vita quotidiana che nella lettura/visione di crime fiction. Per me letture di questo genere sono molto stimolanti sia per riflettere su varie situazioni che per "sviluppare" un certo senso critico e di osservazione. Mi aiutano a prestare maggiore attenzione alle cose e vederle sempre da più punti di vista, o almeno provarci. Infine, Poirot sa sempre intrattenermi.


Don't like this, Kaori Tsurutani
La protagonista è una ragazza che lavora come game designer ed è appassionata di pesca. In questo fumetto seguiamo alcuni episodi che la vedono alle prese con questa sua nuova passione. Carino, quotidiano, ma nulla di più. Non si capisce il legame fra la ragazza e la pesca, non c'è profondità nella storia. Vengono solo raccontati degli episodi e questo mi ha delusa molto. Ho apprezzato il tratto, semplice e pulito, ma avrei desiderato che questo fumetto mi lasciasse qualcosa di più.
★★


L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, Murakami Haruki
Tsukuru faceva parte di un gruppo di amici ma un giorno gli viene detto di non farsi più sentire. A distanza di 16 anni si chiede ancora il motivo di quella rottura, perché non gli è mai stata data una spiegazione né l'opportunità di replicare. Da subito mi sono sentita vicina a questa storia perché mi è successa una cosa molto simile in passato. Mi sono rivista nelle sensazioni e pensieri del protagonista, nell'oscurità della sua mente e nelle sue riflessioni sui rapporti con gli altri. Mi sono anche "appassionata" alla storia in sé ma il finale così aperto mi ha un po' scombussolata. Avrei voluto una risposta che purtroppo non avrò mai. Peccato, ma resta ugualmente una lettura che mi ha colpita profondamente.
★★★★


Fun, Paolo Bacilieri
Viene presentato come un fumetto sulla storia del cruciverba, ma io ne sono rimasta molto delusa. Ci sono sì degli aneddoti sulla nascita delle parole crociate, un'introduzione a come/dove/quando è nato, ma davvero poco. Il fumetto segue principalmente uno scrittore e un fumettista, entrambi appassionati di cruciverba che si incontrano per caso e iniziano a frequentarsi parlando di vari episodi più o meno collegati con la storia del cruciverba. Non sono riuscita a trovare interessanti questi personaggi né a capire alcuni capitoli inseriti nell'opera che mi hanno "distratta" dalla storia principale. Il tratto non è fra i miei preferiti ma ho apprezzato l'inclusione del cruciverba nella vita di tutti i giorni anche graficamente parlando. Anche qua, grande delusione perché mi aspettavo qualcosa di molto diverso.
★★


Lucertola, Banana Yoshimoto
Sei racconti diversi ambientati a Tokyo che seguono vite differenti ma che si incontrano per le tematiche trattate: destino, tempo, nostalgia, religione. Alcune storie mi hanno colpita più di altre, ma nel complesso è stata una bella raccolta perché mi ha permesso di scoprire un altro lato dell'autrice. Anche se non mi ritrovo molto in alcune riflessioni sul tempo e sul concetto di destino, erano tematiche che non avevo incontrato così in altre opere della stessa autrice. È stato interessante anche l'aspetto religioso e l'inserimento di tutti questi elementi nella quotidianità giapponese. Penso che ci siano alcuni aspetti della vita tipicamente giapponesi e questo mi ha fatto sorridere molto. Il Giappone è un paese molto lontano dal nostro non solo geograficamente parlando e qua lo si nota bene. Eppure c'è qualcosa di estremamente profondo e intimo che lega tutti noi: la nostra umanità. È stato piacevole ritrovare una delle mie scrittrici preferite a distanza di così tanto tempo.
★★★


L'assassinio di Florence Nightingale Shore, Jessica Fellowes
Gennaio 1920. Florence Nightingale Shore viene ritrovata morta sul treno per Brighton, lo stesso da cui la giovane Louisa Cannon salta giù per sfuggire alle grinfie dello zio e iniziare una nuova vita presso la famiglia Mitford. Il romanzo fa riferimento a personaggi realmente esistiti e un omicidio mai risolto, quello appunto dell'infermiera Shore. Chi può essere stato a commettere il delitto? L'autrice lavora di fantasia per trovare un possibile responsabile intrecciandoci la vita di una giovane ragazza in difficoltà. Mi aspettavo un romanzo "più giallo", con più indagine, e invece mi sono ritrovata una storia quasi familiare e di formazione con un tocco crime sul finale. Purtroppo non sono riuscita a entrare in sintonia con i personaggi che ho trovato a tratti insopportabili, né mi sono interessata alle loro vicende personali per cui la prima parte del libro l'ho trovata un po' piatta. Verso la fine invece, quando si fa sul serio per trovare l'assassino, l'ho trovato molto più sciolto e coinvolgente. Le premesse erano molto interessanti ma non sono rimasta così tanto colpita né dalla famiglia Mitford né dai protagonisti di questo romanzo. La risoluzione del caso è stata invece molto intelligente e mi ha sorpresa.
★★★


Un ragazzo gentile, Shinichi Abe
Questo volume raccoglie una serie di racconti che partono da eventi o elementi personali e autobiografici. Shinichi Abe è infatti considerato uno dei "successori" di Yoshiharu Tsuge ed è tra gli esponenti del watakushi manga (manga dell'io). Oltre a parlare delle difficoltà del lavoro di mangaka, l'autore affronta la dipendenza da droghe e alcol e le relazioni con l'altro sesso. Ho apprezzato la sincerità dell'autore ma non altrettanto lo sviluppo delle tematiche e le storie in sé. C'è un'atmosfera sempre molto cupa e pessimistica, comprensibile visti alcuni temi. Mi è mancata comunicazione e profondità in alcuni momenti e in altri non sono riuscita ad afferrare a pieno il senso, o se l'ho capito non l'ho apprezzato. Brutto da dire ma non vedevo l'ora di finirlo per fare altro, è stato un po' pesante.
★★


L'isola dei senza memoria, Yoko Ogawa
recensione
La storia si svolge su un'isola i cui abitanti pian piano iniziano a dimenticare. Dimenticano cosa sia un profumo e i profumi scompaiono dall'isola, dimenticano i frutti di bosco e questi scompaiono ecc. Tra queste persone c'è chi però non perde la memoria ma continua a ricordare e questi vengono ricercati dalla polizia segreta. Le premesse le ho trovate molto interessanti sia per l'aspetto distopico del romanzo che per il tema della memoria. Il fatto che le cose dimenticate finiscano poi per sparire è molto forte, come a dire che la memoria è la vita o la cosa stessa. Non ho trovato però la tensione che mi aspettavo, è stata una lettura piuttosto piatta senza momenti particolarmente emotivi o "elettrizzanti", né colpi di scena.
★★★

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