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L'anulare di Yoko Ogawa | Recensione

lunedì 23 settembre 2019


L'anulare di Yoko Ogawa, nonostante le sue appena cento pagine, è stato in grado di trasportarmi lontano in una storia di feticismo e possessione. La protagonista di questo racconto è una giovane donna in cerca di un nuovo lavoro. Precedentemente lavorava in una fabbrica di bibite ma, in seguito a un particolare incidente, ha deciso di lasciarsi alle spalle quel posto. Si imbatte dunque nell'attività del signor Deshimaru che si occupa di "trasformare" oggetti (ma non solo) particolarmente scomodi o dolorosi in esemplari. I clienti gli si rivolgono per allontanare le sensazioni e i ricordi spiacevoli legati a tali oggetti che vengono dunque conservati da Deshimaru all'interno del suo magazzino.

Queste persone non hanno solo bisogno di sbarazzarsi fisicamente di questi oggetti, ma c'è quasi la necessità che i ricordi da loro portati vengano rinchiusi. I clienti non mancano mai al signor Deshimaru per cui è richiesta una figura che accolga i suddetti e qua entra in gioco la nostra protagonista, la cui identità non ci viene fornita. Lei rimane da subito intrigata dal signor Deshimaru, così enigmatico, e fra i due le vicende evolvono ben oltre il piano lavorativo. Si entra una spirale di feticismo e possesso, raccontata però con estrema eleganza. La prima cosa che ho pensato leggendo queste pagine è stata: quanto è giapponese questo libro! Soprattutto per quanto riguarda l'introspezione e la cura dei dettagli. C'è inoltre un gran senso di malinconia legato ai brutti ricordi dei clienti che si presentano dal signor Deshimaru. Una ragazza gli si rivolge per "rinchiudere" i funghi trovati fra le macerie della sua casa, una donna vuole sbarazzarsi invece della musica di uno spartito, un vecchietto porta invece le ossa calcinate del padda. Ma non sono queste le uniche cose bizzarre della storia.

Per certi versi si tratta di un racconto misterioso e inquietante, la cui tensione aumenta poco alla volta. Noi osserviamo la vicenda attraverso gli occhi della giovane donna che non esprime mai i propri sentimenti nei confronti di quanto le accade. È come noi una spettatrice impotente mentre Deshimaru afferma sempre più il suo potere su di lei. Queste pagine, seppur poche, sono in grado di trascinare in un'altra dimensione. Non mi stupiscono, a questo punto, i riconoscimenti ricevuti dall'autrice. Forse L'anulare non è una lettura per tutti, ma è la lettura che vi consiglio di fare se state cercando una storia breve ma intensa.


L'anulare, Yoko Ogawa


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4/5 ★

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