La voce delle stelle è il primo cortometraggio di Makoto Shinkai, 25 minuti sci-fi da cui sono stati tratti anche un manga e il romanzo di cui vi parlerò oggi. La storia è ambientata in Giappone in un ipotetico futuro in cui l'umanità è venuta a contatto con gli alieni. Dei Tharsiani non si sa praticamente nulla e per questo sono state organizzate diverse spedizioni nello spazio per cercarli e scoprirne di più. Per una di queste missioni viene reclutata Mikako, una ragazza che ha appena terminato la scuola media. Viene portata via senza preavviso, non le viene concesso nemmeno di partecipare alla cerimonia del diploma. Non le era stato concesso nemmeno di parlare di questa missione ma, proprio il giorno prima della partenza, lei si era aperta con l'amico e compagno di scuola Noboru. Tra i due è chiaro che ci sia un profondo legame. Nonostante i due non si siano mai dichiarati i loro sentimenti vanno oltre l'amicizia. Questa improvvisa separazione li metterà però a dura prova.
I due ragazzi riescono a comunicare tramite messaggio ma più Mikako si addentra nello spazio e più diventa difficile perché i messaggi impiegano sempre più tempo ad arrivare sulla Terra. Mentre Noburo inizia il liceo, Mikako affronta un duro addestramento. Le intenzioni dei Tharsiani non sono chiare, non si sa se il loro contatto con l'umanità fosse volto a una conquista o meno e quindi tutti devono essere pronti a difendersi e combattere. In questa storia vediamo alcuni temi che diventeranno poi ricorrenti nelle opere di Shinkai primo fra tutti l'amore a distanza, la difficoltà di mantenere vivo un rapporto a causa di una distanza fisica e temporale. È molto presente anche il senso di solitudine che prova il ragazzo nell'aver perso la sua amica: nonostante abbia iniziato una nuova scuola non riesce ad andare avanti, non riesce a relazionarsi con gli altri ma rimane aggrappato al passato e all'immagine passata della sua amica. Anche se passano anni lui se la ricorda ancora adolescente. Nel romanzo si alternano capitoli in cui a narrare è Mikako e altri in cui il protagonista è Noburo, in questo modo abbiamo l'opportunità di avere un quadro generale dei loro sentimenti. La storia in sé con tutta la faccenda degli alieni e delle missioni spaziali non mi ha convinta per niente: non c'è approfondimento e quel poco che viene detto ai miei occhi non è stato credibile. Anche il modo in cui si affronta il rapporto fra i due giovani l'ho trovato molto superficiale e affrettato, non sono riuscita a emozionarmi come mi capita con le storie di Shinkai. Un punto secondo me critico è che questo romanzo è tratto da un cortometraggio. La brevità non permette abbastanza approfondimento e manca quell'impatto emotivo che caratterizza l'opera di Shinkai. Impatto in parte dovuto alle immagini splendide ed evocative. Nel romanzo non c'è nulla che richiami questo aspetto molto importante e distintivo. Questo insieme di fattori ha fatto sì che la storia risultasse piatta e poco avvincente. Io almeno non sono riuscita a provare trasporto.
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