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Perché piace la serie Captive Prince di C. S. Pacat

giovedì 23 agosto 2018

  

Trilogia di C. S. Pacat | Triskell Edizioni
Disponibile su Amazon e Ibs.it

Il principe Damen di Akielos viene tradito dal fratellastro, catturato e spedito come schiavo di piacere a Vere, paese da sempre rivale di Akielos. La sua vera identità non viene però rivelata e Damen è costretto a servire il giovane principe Laurent in una corte spietata. Suo malgrado, si ritroverà a dover collaborare con il principe per sopravvivere e salvare il proprio paese. Ma non dovrà mai rivelare chi è in realtà, perché proprio Laurent ha un buon motivo per volerlo morto.



Dopo la morte del sovrano di Akielos, Castor vuole impadronirsi del potere e per questo si sbarazza del fratello, il legittimo erede al trono. Damen si ritrova nel regno nemico dove è costretto a fingersi un servitore ma non è preparato alla corte di Vere. Qua infatti la nobiltà è un covo di serpi e si trastulla con i prediletti, schiavi addestrati per soddisfare ogni tipo di piacere. Il potere ruota anche attorno al sesso e a Vere le uniche relazioni ben viste a corte sono quelle fra persone dello stesso sesso. I nobili si intrattengono con spettacoli di lotta che finiscono con lo stupro del perdente. Questo è il posto in cui Castor ha spedito il fratello, costretto a sottomettersi e subire l'odio non solo del principe, ma di tutti gli abitanti di Vere. Se svelasse la sua identità verrebbe però ucciso, ecco perché aiuta Laurent anche dopo essere stato quasi ucciso dalle sue frustate. Vuole trovare un modo per tornare ad Akielos come legittimo re.


Questa serie è il massimo per gli appassionati degli intrighi a corte perché è ricco di macchinazioni, tradimenti, menzogne. È presente anche una buona dose di violenza, fisica e psicologica, che spesso si ripercuote anche nel sesso. Nonostante questo rivesti un ruolo importante nella trilogia, la Pacat non si limita a raccontare una storia di sesso ma costruisce un vero e proprio mondo fatto di regole, costumi e tradizioni ben precisi. Forse a volte manca un po' di azione, soprattutto nel primo romanzo, ma l'autrice descrive scrupolosamente gli ambienti curando i piccoli dettagli. Anche i personaggi sono ben costruiti e si sviluppano in maniera graduale nei tre libri. Damen è un guerriero, abituato ad agire e sacrificarsi per i suoi ideali; Laurent è più giovane ma non per questo inesperto quando si tratta di combattere, anche verbalmente, ed è un asso nelle strategie. Fra i due protagonisti scorre molto odio, derivante da anni di guerre fra i due regni ma anche per una questione personale che non può lasciare Laurent indifferente: Damen ha infatti ucciso suo fratello.


Il loro rapporto è quindi burrascoso ma l'unico modo che hanno entrambi per sopravvivere è collaborare. Tutto questo li metterà duramente a prova. C'è una crescita graduale nella loro interazione ma ho trovato poco convincente l'attaccamento iniziale di Damen per Laurent, proprio perché quest'ultimo era freddo e manipolatore, spietato nei suoi confronti fin dall'inizio. Nonostante avesse rischiato la morte per mano sua, Damen non riesce a odiare Laurent, ne è invece attratto (non solo esteticamente) e questo, per me, era davvero inconcepibile. Oltre a questo ho trovato la storia carente di azione, non solo in senso di scontri o rappresaglie; nel primo libro succede davvero poco e anche il secondo mi ha delusa sotto questo punto di vista. Ho apprezza molto di più l'approfondimento sui sentimenti dei personaggi e le loro storie. Il terzo e conclusivo romanzo è il più completo perché mescola sapientemente momenti dinamici a passaggi più introspettivi.


Sono venuta a conoscenza di questa trilogia grazie al suo contenuto bollente e devo dire che non ne sono rimasta delusa. Il primo impatto è stato un po' traumatico perché non mi aspettavo che l'autrice partisse così dura e decisa, inserendo scene molto esplicite anche di violenza e stupro. Non li giustifica e non li usa, a parer mio, come intrattenimento ma come monito, come a voler sottolineare quanto certe relazioni siano sbagliate. Come dicevo all'inizio poi, il sesso viene usato anche per esercitare il proprio potere, non è solo sinonimo di piacere, almeno non per tutte le persone coinvolte. L'autrice non cade mai nel volgare, nonostante la sua minuziosità, e non abusa di queste scene all'interno del libro. La storia è infatti quella di due uomini in lotta per i loro ideali, l'aspetto sentimentale viene dopo. Anche se, devo essere sincera, ho apprezzato molto la sensualità di questa serie.


Oltre a criticare gli atteggiamenti sbagliati di una relazione, l'autrice approfondisce il tema dell'odio, della lealtà e cura particolarmente l'intelligenza dei personaggi. È questa infatti l'arma più letale di cui dispongono. Non si limita a essere una trilogia di intrattenimento, ma ci sono ottimi spunti di riflessione. Non è difficile capire il successo di questa serie visto che, purtroppo, non ci sono molti romanzi con una tale rappresentazione LGBT. Inoltre i libri sono accattivanti sia per gli intrighi politici e i giochi di potere, sia per l'aspetto sentimentale. È molto amato dalle ragazze perché i protagonisti sono uomini e quindi non si sentono "minacciate" o in competizione con i personaggi femminili (anche perché sono quasi del tutto assenti), non ci sono stereotipi su tali figure ed è quindi più facile rivedersi nei personaggi. Non penso sia una serie imperdibile ma, se vi piace il genere e siete affascinati dagli intrighi, potreste dargli un'opportunità. Io tutto sommato sono rimasta molto soddisfatta.

Voi avete letto questa serie? Fatemi sapere la vostra nei commenti!

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