Dopo aver letto ed essere rimasta affascinata da Tokyo Express, ero molto curiosa di leggere altro del Simenon giapponese. Mi sono così approcciata a Come sabbia tra le dita, pubblicato in una nuova edizione proprio pochi mesi fa seguendo il successo di Tokyo Express. Ci troviamo ancora una volta nella capitale dove, nei pressi della stazione di Kamata, viene ritrovato un cadavere sfigurato. L'identificazione è impossibile e ci sono solo due piccoli indizi: l'uomo è stato sentito parlare con un accento molto particolare e ha pronunciato la parola "kameda". L'ispettore Imanishi dovrà darsi molto da fare per risolvere questo mistero.
I mesi passano senza che ci siano sviluppi finché non accade qualcosa di inaspettato che rimette in pista l'ispettore. L'indagine lo porterà a viaggiare per tutto il Paese, un po' come era successo per Tokyo Express. Questo aspetto della storia lo trovo affascinante perché ci permette di viaggiare e sbirciare i paesini del Giappone, scoprendo qualcosa in più delle tradizioni e delle abitudini delle persone che vi abitano. In questo romanzo, in particolare, Imanishi avrà a che fare con i dialetti e dovrà spulciare fra gli archivi per scoprire l'origine e la diffusione di alcuni di questi. C'è una attenta cura e ricerca dei dettagli che rende la storia molto più credibile e che appassiona il lettore tenendolo incollato dall'inizio alla fine. Quando si pensa che la direzione della storia sia ormai chiara, ecco che spuntano nuovi elementi a complicare ulteriormente le indagini. L'ispettore protagonista rispecchia a pieno la filosofia del lavoro e dell'impegno tipici dei giapponesi. È un padre di famiglia che rinuncia senza esitazione ai suoi giorni liberi per dedicare anima e corpo all'indagine. In questo libro non troviamo grandi descrizioni ma sono i personaggi stessi a raccontarsi e a trasmetterci i valori di quel tempo e di un paese così lontano da noi.
La lettura scorre molto fluida e per questo penso sia un ottimo libro per chi ha poco tempo per leggere. Vista anche la sua brevità, è un romanzo che finirete in poche ore. Come sabbia tra le dita è un ottimo giallo "vecchio stampo" che intriga e che sa essere macabro senza la necessità di inserire scene troppo violente o esplicite. Se vi piacciono i romanzi della Christie e di Simenon allora sono certa che apprezzerete anche lo stile di Matsumoto. Io dopo questa lettura non vedo di leggere altro di suo e, per fortuna (mia e non del portafoglio!), presto uscirà "La ragazza del Kyūshū".
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