Koichi Masahara con "Le anime di Edo" si conferma una straordinaria scoperta. Chi era rimasto incantato da "I doni di Edo" ritroverà le stesse atmosfere in questa nuova raccolta sempre edita da Bao Publishing nella collana Aiken dedicata al fumetto giapponese.
Questo manga raccoglie nove storie diverse e autoconclusive che in realtà si mescolano e collegano fra loro. Un po' come era successo ne "I doni di Edo" ma, in questa nuova opera, il filo conduttore appare più evidente. Protagonista indiscusso è l'antica capitale giapponese, Edo, che non si limita a fare da cornice alle vicende narrate ma ci appare in tutto il suo splendore attraverso i paesaggi, i vestiti, gli intrecci familiari e la cultura del suo popolo. Ciò che colpisce immediatamente è il contrasto fra un'epoca così lontana da noi e il tratto invece molto moderno e ben riconoscibile, non associabile al manga mainstream. I disegni dell'autore sono molto precisi e si capisce quanto l'argomento lo appassioni proprio per la cura di ogni singolo dettaglio. Nel suo precedente fumetto avevo notato una tendenza a raffigurare i volti di alcuni personaggi allo stesso modo, rendendoli molto simili, quasi identici. Ne "Le anime di Edo" non ho avuto invece questa impressione, ho notato molta più varietà.
Le storie narrate vedono per protagonisti uomini semplici alle prese con le difficoltà della vita quotidiana. Si parla di lavoro, senso del dovere, famiglia, legami sentimentali. Tutti temi che possiamo ritrovare anche nella nostra realtà. Queste solide basi rendono l'opera ancora più convincente e apprezzabile anche da chi non è abituato a leggere fumetti giapponesi. Come accade in ogni raccolta di racconti ci sono quelli che possono piacere più di altri e in questo caso io ho apprezzato particolarmente le prime storie: La cura e Il filo dei sentimenti. Nel primo caso un maestro cerca di insegnare a due fratelli il senso di cura fraterna attraverso la storia di altri due fratelli; nel secondo si parla invece dei legami familiari che spesso, nonostante la distanza, non si interrompono mentre in altri casi sembrano spezzarsi anche troppo facilmente.
Una cosa che avevo notato ne "I doni di Edo" era la rappresentazione delle donne, quasi sempre sottomesse e mai protagoniste delle loro vite. In questo fumetto ci sono ancor meno donne e anche in questo caso rivestono ruoli marginali, immagino per via della cultura del tempo ma mi sarebbe piaciuto vedere Masahara osare un po' di più in questa direzione. A parte questo, devo dire che "Le anime di Edo" non ha deluso minimamente le mie aspettative. Questo manga mi ha riportata indietro nel tempo in un luogo molto lontano attraverso personaggi semplici che fanno però sentire a casa. La profondità poi di alcune storie, soprattutto quando si parla di famiglia e sentimenti, l'ho trovata intensa al punto giusto e in grado di lasciare il lettore un po' più arricchito. Non posso fare a meno di consigliarvi questo fumetto, anche se non ne avete mai letto uno o se è il vostro primo approccio al manga.
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