Dal 26 maggio arriva in libreria a fumetteria la nuova serie di Keigo Shinzo, Randagi, composta da quattro volumi e proposta da Jpop in una Collector Box. Preparate i fazzoletti perché questa è una storia intensa e commovente.
La scena si apre su un centro massaggi che fa da copertura ad azioni illegali e durante un blitz della polizia vengono trovate diverse ragazze minorenni sfruttate dalla struttura. Il detective Yamada rimane subito colpito da una di queste perché fisicamente le ricorda sua figlia, morta in un incidente. Shiori ha soli sedici anni e una vita per nulla facile: la madre la maltratta e la caccia di casa per cui la giovane è costretta a farsi ospitare da sconosciuti e a ripagarli vendendo il suo corpo. Non conosce affetto e non sa cosa sia prendersi cura di se stessa.
Yamada, specializzato in crimini sui minori e spinto dalla forte somiglianza di Shiori, decide di tenerla d'occhio nonostante la ragazza non voglia essere aiutata e la madre stessa si rifiuti di fare qualcosa. Shiori è un po' come Gara, il gatto randagio a cui porta ogni giorno da mangiare: sola, malconcia, schiva ma in attesa di qualcuno che finalmente si prenda cura di lei.
«Qualunque motivo l'abbia spinta a voler salvare un randagio, il fatto che lo stia facendo.. significa che deve accettarne la responsabilità fino in fondo. Perciò, per favore, se non troverà nessuno che possa accudirlo, deve essere pronto a occuparsene lei stesso.»
Spezza il cuore vedere una ragazza così giovane e così piena di potenziale abbandonata a se stessa e ridotta a pensare di non meritare di più. Shiori ama disegnare, una passione ereditata dalla madre che tuttavia le vieta categoricamente di farlo. Le strappa i disegni, la malmena, le strappa via una delle poche cose belle che la ragazza abbia mai conosciuto. Il rapporto fra le due non è dei migliori e invece che sostenersi a vicenda, visto che la loro famiglia non conta altri membri, si fanno la guerra. Shiori viene quindi cacciata di casa, smette di frequentare la scuola e inizia a vendere il suo corpo per un tetto sopra la testa. Sulla sua strada però incontra solo uomini meschini che non hanno alcun interesse in lei. Se ne approfittano, pensano di poterla trattare come una loro proprietà perché la ospitano. Passare da uno sconosciuto all'altro si rivelerà essere quasi fatale per lei.
Queste terribili esperienze le impediscono di vedere un futuro, non pensa di averne uno e quindi arraffa quello che può per vivere il momento senza pensare alle conseguenze. È solo quando incontrerà una figura paterna come quella di Yamada che capirà cosa sia una famiglia e l'affetto e che non tutte le persone hanno secondi fini. Può essere amata in maniera incondizionata e senza avere nulla in cambio. Un sentimento che forse la maggior parte di noi dà per scontato perché è quel tipo di affetto che riceviamo dai nostri genitori mentre Shiori ha avuto una madre che non è mai stata in grado di amarla e che ha riversato su di lei ogni tipo di frustrazione e ingiustizia subita.
Keigo Shinzo colpisce nel profondo raccontando una storia drammatica e straziante da due punti di vista molto distanti che finiranno poi per incontrarsi. Da una parte abbiamo Shiori, per l'appunto, e dall'altra Yamada, un uomo distrutto che sembra vivere solo per il lavoro dove spera di affogare i propri rimorsi. La sua vita non è sempre stata così però perché aveva una bella famiglia fino al giorno in cui, purtroppo, sua figlia morì. L'autore non esplora solo il senso di perdita e di lutto, ma anche il rimpianto e il dolore che accompagnano ogni giorno l'uomo. Le situazioni che ci vengono descritte potrebbero sembrare quasi surreali eppure, come ci ricorda la bibliografia del manga, riguardano sempre più la nostra società. Società che spesso si rivela essere un posto incapace di difendere i più deboli e i più bisognosi. La stessa madre di Shiori è vittima di un sistema che chiude sempre più gli occhi di fronte le difficoltà quotidiane, ma non si fa scrupoli a coprire e aiutare i "potenti".
La precisione con cui ci vengono dipinte queste due anime in pena un po' mi ha spaventata perché sembrava di averli di fronte a me. L'autore ha fatto un ottimo lavoro nel costruirli e approfondirli e nel riportarci dei sentimenti quanto mai reali in cui è facile rivedersi. Un'opera che tocca la famiglia, le difficoltà a inserirsi, ad avere degli amici e, in generale, degli affetti, la criminalità e le forti contraddizioni e ingiustizie della società. Randagi è un manga complesso e potente dal punto di vista comunicativo. Scommetto che entrerà senza problemi nei cuori dei lettori. Io ne sono rimasta folgorata e posso dire senza dubbi che questo è uno dei miei nuovi fumetti preferiti di sempre.
Non so davvero cosa dire perché questi tipi di fumetti so già che mi devasteranno ma allo stesso tempo ne sono attratta.. Sono davvero molto curiosa di leggerlo
RispondiElimina